Descrizione escursione e itinerario
La Ferrata G. Lipella si snoda tra le terrazze naturali e gallerie scavate durante la prima guerra modiale sulle pareti della Tofana de Rozes. La ferrata non è particolarmente difficile se non per la lunghezza e l'elevato dislivello.
Si parte da Rifugio Dibona (2053 m.) raggiungibile in macchina. Sul sentiero 403 e poi il 404 si sale verso la base delle imponenti pareti sud della Tofana de Rozes. Al punto 3 sulla cartina si svolta a destra per salire verso l'attacco della Via del Castelletto. Si tratta di una galleria di circa 500 metri scavata durante la prima guerra. La galleria sale ripidamente, nel primo tratto attrezzata con corda e scalini metallici e nel secondo con solo corda fissata alla parete. Utilissima una torcia e casco. Usciti dalla galleria del Castelletto su un sentiero attrezzato si scende e si raggiunge la Forcella di Rozes dal quale un lungo sentiero su un ghiaione gira su versante ovest della Tofana. Arrivato all'attacco della Ferrata Lipella (2524 m.) segnato con un pannello indicativo si inizia la salita che si alterna a lungi passaggi in orrizzontale o anche in lieve discesa su terrazzi naturale molto spettacolari.
Arrivati al punto Tre Dita (2717m.) si può uscire dalla via ferrata e seguendo il sentiero sul versante nord-est ricongiungersi al sentiero della via normale per la Tofana de Rozes. Da qui si può prendere la via normale per l'ultimo tratto di salita alla vetta oppure scendere se per esempio il tempo non fosse più sicuro.
Proseguendo a destra per la via ferrata dal punto Tre Dita, la vera salita incomincia proprio da qui, guadagnando velocementi metri in salita e richiedendo un ulteriore sforzo. Arrivati alla fine della Ferrata Lipella (3020 m.) il sentiero facile sale a zig zag lungo il costone della motagna fino alla vetta (3225 m). Se la vetta non è cirdondata da nubi, come a volte può capitare, la vista da quì è spettacolare.
Lungo la discesa sulla via normale, facendo attenzione a parecchi tratti resi viscidi dal bagnato si arriva alla Forcella Fontananegra (2580 m.) in cui ci si può ristorare al Rifugio Giussani. Questa zona è ricca di costruzioni e grotte militari e vale la pena di fare alcuni passi in più per osservare le numerose traccie della prima guerra mondiale che questo posto conserva.
Si scende sul sentiero 403 che dopo la prima parte si fa largo, in lieve discesa e con una serie di tornanti conduce verso il Rifugio Dibona (2037 m.) da dove siamo partiti.
Per chi non se la sente di fare la via ferrata consigliamo la salita in senso inverso, passando dal Rifugio Giussani sulla Forcella Fontananegra (2580 m.)
Oltre a portare con se le consueti attrezzature per ferrata come imbrago, casco, torcia e guanti si raccomanda di assicurarsi che le condizioni meteo siano favorevoli ed evitare di salire se durante la notte la temperatura è scesa sotto lo zero. I numerosi punti in cui scorre acqua sulle pareti, con il ghiaccio potrebbero rendere la salita molto più difficile e rischiosa.